Regia di Peter Yates vedi scheda film
Il film ha una misura temporale precisa, che va dalla notte di venerdì alla notte di domenica, più la piccola coda dello sconsolato ritorno a casa del protagonista nella prima mattina di lunedì.Ed è nell'alternarsi del buio illuminato della metropoli e della piena luce di San Francisco che l'intensa azione si dispiega.Dal buio del ferimento/assassinio, allo spettacolare car chase nel pieno sole della California, fino al buio dell'epilogo in areoporto(quasi 30 anni prima di "Heat"_ Michael Mann).
E' stato già ampiamente detto quanto "Bullit" sia stato fecondo per il genere.Steve McQueen police lieutenant di tendenza, con ragazza indipendente, una come Jacqueline Bisset, è tanto inverosimile quanto modello insuperato per il cinema avvenire, perfino nell'abbigliamento, si veda il recente "Max Payne".
Abito naturale del personaggio con la sua velocissima Ford Mustang, la musica di Lalo Schifrin, il suo jazz propulsivo, dai più rimandi e dal grande impatto orchestrale( magnifico il tema principale) è stato per il police-thriller soundtrack quello che l'albun del 1959 di Ornette Coleman "The shape of jazz to come" con il suo consapevole titolo è stato per il jazz tout court.Oltre il mainstream crime jazz elmerbernsteiniano.
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