Regia di Sergio Leone vedi scheda film
Jill, una ragazza dal passato burrascoso, giunta a Red Land, trova il marito, l'irlandese Bret McBain, assassinato dal bandito Frank, il quale ha agito su mandato di Morton, un individuo che, nonostante una grave infermità, continua a perseguire il suo scopo di costruire una ferrovia nel West dall'Atlantico al Pacifico. A proteggere Jill interviene un misterioso individuo, "Armonica", il quale, deciso a vendicare l'uccisione di suo fratello compiuta da Frank, si allea con un fuorilegge, Cheyenne, sul quale pende una taglia di cinquemila dollari.
"Come si fa a fidarsi di uno che porta insieme cinta e bretelle, di uno che non si fida nemmeno dei suoi pantaloni?"
"A proposito, sai niente di uno che gira soffiando in un'armonica? Se lo vedi te lo ricordi. Invece di parlare, suona. E quando dovrebbe suonare, parla."
"La taglia su Cheyenne è di 5000 dollari, giusto? Giuda si è accontentato di 4970 dollari in meno. Non c'erano i dollari allora. Ma i figli di puttana si."
Sergio Leone, dotato di una sempre più grande potenza espressiva e tecnica, nel 1968 diede vita al primo passo di una nuova trilogia: la "Trilogia del Tempo".
Con "C'era una volta il West" Leone cerca di rivoluzionare quello che aveva già rivoluzionato con la "Trilogia del Dollaro", dirigendo un epopea completamente fuori dal tempo, con un ritmo lentissimo. Guardandolo infatti, si ha si la sensazione di guardare un opera Leoniana, ma un opera Leoniana diretta da un Sergio Leone maturato al cento per cento e talmente sicuro di se, da dirigere l'intera pellicola alla perfezione senza nemmeno concentrarsi.
Le inquadrature sempre più ampie e la fotografia sempre più perfetta, portano Leone a diventare ufficialmente il caposaldo del cinema western, mettendo in secondo piano addirittura John Ford e i suoi capolavori, come "Sentieri Selvaggi", "Ombre Rosse", "Rio Bravo" o "Il Massacro di Fort Apache".
Ed in un certo senso è proprio da qui che il western cominciò a decadere, da un regista che aveva destrutturato talmente tanto il genere da essere impossibile ricreare un qualcosa che fosse almeno la metà di "C'era una volta il West".
Impossibile da dimenticare la sequenza iniziale, un inquadratura ampissima del vilaggio, che passa poi al villaggio stesso, dove troviamo tre loschi individui impegnati (apparentemente) a non fare nulla. Una sequenza di 10 minuti, accompagnata dal solo suono del vento e dal ronzio delle mosche.
Geniale anche la scelta del cast, Clint Eastwood, Lee Van Cleef, Eli Wallach e Gian Maria Volontè vengono tutti sostituiti da attori "inediti" in un film di Leone: Charles Bronson ("Armonica"), Henry Fonda (Frank), Claudia Cardinale (Jill McBain) e Jason Robards (Cheyenne).
Fantastica la colonna sonora, composta anche qui dal maestro Morricone.
Prima delle tre grandi epopee politiche della "Trilogia del Tempo", "C'era una volta il West" racconta come l'America sia stata un paese costruito sul sangue della povertà.
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