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Brazil

Regia di Terry Gilliam vedi scheda film

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La recensione su Brazil

di supadany
10 stelle

Opera davvero tanto convincente quanto ammaliante questa di Terry Gilliam in grado di creare un mondo immaginario, futuristico e non allocato temporalmente ricco di caratteristiche artisticamente impattanti e che, nel suo essere disincantato, presenta alcune assonanze con la direzione che sta ultimamente prendendo il mondo davvero angoscianti.

In un futuro non identificato, ma nel quale tutto è controllato dalla tecnologia e l’incubo del terrorismo è quotidiano (realmente angosciante questo spunto) Sam Lawry (Jonathan Pryce) è un addetto all’archivio del governo, dove lavora alle dipendenze dello schizofrenico Mr Kurtzmann (Ian Holm).

Sam è affezionato al suo lavoro, tanto da rifiutare la promozione all’ufficio operativo, ottenuta grazie alla spinta della madre, ma quando scopre che la donna (Kim Greist) che vive nei suoi sogni notturni è ricercata torna sui suoi passi per poterla rintracciare.

Finirà col cacciarsi nei guai, ma almeno conoscerà la donna dei suoi sogni.

 

 

Film davvero importante in grado di fondere un umorismo trascinante (spesso manifestato in declinazioni grottesche) con riflessioni caustiche verso la modernità ed un futuro (oggi quasi presente per certi versi) che da un lato vuole essere accomodante, ma che al contempo porta in una direzione opposta.

Così troviamo spunti che destano scalpore; il terrorismo è un incubo persistente (ma, vedi l’esplosione al ristorante, la vita va avanti lo stesso anche davanti a morti e feriti), l’ordine sociale è ottenuto mediante un controllo assoluto, la chirurgia estetica genera autentici mostri, mentre la vita è soggetta a una burocrazia dominante (occorre compilare un foglio per fare qualsiasi cosa) e chi cerca di smarcarsi da questa realtà, vedi l’idraulico Harry Tuttle (Robert De Niro) è ricercato e costretto ad operare nell’ombra.

A fare da contraltare alla compassata realtà ci pensa una sfuggente storia d’amore, vissuta con ostinata volontà dal non troppo sveglio Sam (che è anche l’unico a preoccuparsi di uno scambio di persona che ha portato all’esecuzione di un innocente); e in questi frangenti troviamo tocchi visionari gustosi (penso a quando Kurtzmann “sbuca” dal suolo e cerca di impedire a Sam di andarsene dal suo maniacale controllo) che trovano il massimo sfogo in tutta la parte finale che, nel suo essere onirica, non lascia certo grandi speranze per il futuro.

Brillanti i comparti tecnici, la fotografia è originale e convincente, le scenografie sono spesso imponenti (vedi l’immenso luogo degli interrogatori), il dettaglio è molto curato, le stravaganze sono parecchie, ma Terry Gilliam ha il grande merito di riuscire quasi sempre ad assestare colpi vincenti, coordinando anche un cast ricco e variegato.

Dunque “Brazil” è un film davvero convincente, solo un po’ farraginoso in qualche passaggio un po’ prolungato, ma che complessivamente funziona come un’armonia che scandisce tempi e pensieri anche folgoranti.

Molto bello, senza dubbio tra i migliori lavori di Gilliam (sicuramente sul podio). 

 

Terry Gilliam

Un visionario che ci vede molto bene e a lunga gettata. Tanta fantasia, narrazione che trova spesso soluzioni articolate ed avvincenti, ma soprattutto un talento che in questo caso trova un riscontro suggestivo nelle immagini ed anche nella storia stessa. 

Jonathan Pryce

Personaggio ben scritto e reso molto bene in scena  da Pryce col suo essere sognatore e ligio al dovere, un bel mix insomma che lo rende affascinante.

Kim Greist

Fa il suo dovere con una certa grinta e non molto di più.

Robert De Niro

Personaggio che entra in scena giusto un paio di volte, ma quando lo fa tracima da tutte le parti.

Bob Hoskins

Personaggio sclerato, lui, nelle poche scene a sua disposizione, si diverte un mondo a montarlo a dovere.

Michael Palin

Bravo.

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