Regia di François Truffaut vedi scheda film
E' un'opera a tesi, commossa e riuscita, che non mette in atto i consueti artifici fantascientifici per stupire lo spettatore. Il comportamento dei personaggi è ben delineato e la vita "ebete" dei patiti della tv, vista come esempio di civiltà delle immagini, è davvero raggelante.
Truffaut esordisce nel colore, sotto bandiera britannica, con questo film molto più personale di quanto non sembri, dove ironia e commozione sono fuse in un racconto di estrema semplicità dal quale è esclusa ogni pesantezza moralistica, a tutto vantaggio di uno spettacolo originale e divertente, usato come esorcismo contro gli spauracchi del futuro.
Bizzarra l'idea di non farci leggere i titoli di testa, in omaggio al principio che nel film ogni parola scritta è proibita.
Julie Christie, nata in una piantagione di te nell'Assam ed ex allieva di un collegio di suore (la cacciano perchè ha raccontato alle compagne una barzelletta oscena), studentessa di arte drammatica e fotomodella. bella di una bellezza irregolare, ma intensa, si ritrova a incarnare il modello della nuova giuventù coeva ai Beatles e ai Rolling Stones: furba e ribelle, ingenua disincantata allo stesso tempo.
CURIOSITA': Oskar Werner è uno strano attore: scontroso, timido, contrario al clamore della pubblicità, antidivo per eccellenza. Eppure ha girato film con le più famose e belle attrici dello schermo ed è uno dei pochissimi attori austriaci che si siano imposti su scala mondiale. Oskar è un originale: si fa confezionare i vestiti senza tasche, perchè non vuole portare moneta su di sè e, come il grande Eistein, anche lui si taglia i capelli da solo (e malamente se si giudica dai film), perchè odia i parrucchieri.
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