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Il salario della paura

Regia di William Friedkin vedi scheda film

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La recensione su Il salario della paura

di Baliverna
10 stelle

Gran film di azione e avventura, con una sostanza sottostante che non li rende fine a sestessi, anche se l'amarezza e il pessimismo lasciano un po' con il boccone in gola. Dell'opera originale di Clouzot Friedkin non rispetta la lettera ma lo spirito: sposta l'ambientazione in un Nicaragua sotto la dittatura militare, inserisce annotazioni socio-politiche, cambia tutta la prima parte antecedente alla spedizione. Tuttavia, come dicevo, l'atmosfera di disperazione, le caratteristiche essenziali dei temerari, e il senso generale sono le stesse del regista francese.
Tra tutti i personaggi non c'è un unico "buono", forse solo qualcuno meno spietato e cinico degli altri. Anche nei momenti più drammatici in cui sarebbe essenziale la coesione e la solidarietà all'interno del gruppo emergono egoismo, cattiveria, avidità, disfattismo e una morale improntata all'apportunismo assoluto. Del resto, già le loro vite passate erano impostate sul crimine più o meno odioso, nelle sue diverse declinazioni. Tutti i protagonisti, comunque, sono definiti con pochi ma efficaci tratti. A voler cercare il bene col lanternino, forse il personaggio di Roy Scheider è meno cinico degli altri.
Quanto al resto, il film è molto teso, compatto e serrato, con momenti di altissima suspense costruiti ad arte dal regista (come l'attraversamento dei ponti di corda). Tutta la pellicola, poi, è costellata di esplosioni, le quali le conferiscono un carattere nervoso e suggeriscono un'idea di precarietà della vita umana.
Anche l'ambientazione in Nicaragua è molto curata, e tutta improntata alla sporcizia e alla povertà materiale e umana. Tutto quanto sopra ha di che insegnare ai film di azione/avventura di oggi, dove il regista pensa praticamente solo a questi aspetti e dimentica personaggi e ambientazione. Non lasca dentro una sensazione piacevole, ma bisogna dire che è un film perfetto, forse neppure inferiore all'originale, che tiene tutti col fiato sospeso.
PS: la Rai manda in onda la versione in videotape e pan & scan dei tempi che furono, e pare che il film non sia mai stato digitalizzato nell'originale formato 1:85. Perché questa trascuratezza con una pellicola così?

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