Regia di Dino Risi vedi scheda film
Tre terroristi in fuga rapiscono un imprenditore e la sua amante, rifugiandosi nella villa di un generale in pensione. Qui attendono che la famiglia del rapito paghi il riscatto, ma la moglie - saputo dell'amante - non è affatto convinta.
Commedia nera, commedia-ma-non-troppo, Mordi e fuggi è un'opera che segue a perfezione lo spirito dei tempi - il terrorismo, i rapimenti, l'insicurezza - e lo fa con i toni del cinema popolare contemporaneo (azione, violenza, ritmo), mantenendo però allo stesso tempo i meccanismi satirici, autoironici della commedia all'italiana, che Dino Risi d'altronde conosce a menadito. Il fatto che questo film sia stato dimenticato rapidamente non è facile da spiegare (è riemerso grazie alla rete soltanto quarant'anni più tardi), soprattutto alla luce del fatto che nel cast artistico, come in quello tecnico, si spendono nomi di sicuro risalto: fra gli interpreti si possono citare Marcello Mastroianni, Oliver Reed, Carole Andrè, Lionel Stander, Nicoletta Machiavelli, Gianni Agus, Bruno Cirino (con parti minori per Gianfranco Barra, Luigi Zerbinati e per il giovanissimo Avaro Vitali, non accreditato); e ancora vanno ricordati Luciano Tovoli (fotografia), Carlo Rustichelli (colonna sonora), Alberto Gallitti (montaggio), Ruggero Maccari-Bernardino Zapponi-Dino Risi (sceneggiatura), in una produzione Carlo Ponti. La pellicola sembra insomma sufficientemente azzeccata, perennemente a cavallo fra leggerezza (forse talvolta in dosi esagerate) e massima serietà, a dimostrare che - una delle grandi lezioni lasciateci da Risi - esiste una chiave per scherzare anche su questioni indubbiamente drammatiche. 4,5/10.
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