Regia di Lucio Fulci vedi scheda film
Mi piace moltissimo la definizione del Morandini: "disonesto nella manipolazione della suspence", e sono assolutamente d'accordo. E' il difetto maggiore di un ottimo film, senza dubbio tra i migliori thriller italiani del movimento. Dietro all'intreccio giallo Fulci descrive con sincerità indisposta l'ingenuità e l'ignoranza di un paesino della Lucania (nel quale tutti parlano siciliano...), esempio di tutti i paesi italiani, e tocca altri argomenti (di cui è già stato scritto parecchio): arretratezza in contrasto al boom economico; Chiesa, religiosità e superstizione; volgarizzazione giovanile; metodi della polizia, metodi dei paesani e metodi dei poliziotti paesani.
La scena della tortura della maciara sa già di Tarantino e ha degli ottimi effetti; fuori luogo, invece, la ripresa insistita sul volto maciullato del manichino di don Alberto durante la sua caduta dal precipizio.
Bravo Ortolani e cast migliore del solito.
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