Regia di Richard Brooks vedi scheda film
"La rivoluzione è sempre uguale. Si tratta di buoni contro cattivi. Bisogna vedere chi sono i buoni..."
I Professionisti (The Professionals, 1966) è a mio avviso uno dei migliori western di sempre. Lo vidi per la prima volta da ragazzino e me ne innamorai subito, per via della storia avvincente e delle belle scene d'azione, oltre che per via di una bellissima ed indomita Claudia Cardinale. Ma soltanto dopo varie visioni ti accorgi di quanto sia un film politico, nel vero senso del termine. I due personaggi interpretati magnificamente da Burt Lancaster e Lee Marvin sono due sconfitti. Hanno partecipato alla rivoluzione messicana ed hanno perso. Essi "incarnano le delusioni e le miserie di tutta una generazione", sono i figli di un'America liberale che di lì a poco scoprirà davvero quanto sia difficile poter portare avanti le proprie idee. Così, si fanno assoldare da un ricco americano per ritrovare la propria moglie, rapita (apparentemente) da un loro vecchio compagno di lotta. L'apparenza è un altro tema importante: niente è come sembra. I due se ne renderanno conto ancora una volta, ma questa volta sapranno fare la scelta giusta. Ed è proprio il finale a ribaltare tutto e a non cambiare niente, perchè i due possiedono ancora intatta la loro coerenza. Richard Brooks è stato un regista straordinario, molto sottovalutato. Ma penso che questo sia davvero il suo capolavoro, poichè lo ha diretto e scritto in maniera straordinaria, con dialoghi magnifici, malinconici ("La rivoluzione è come una grande avventura d'amore: al principio sembra una dea, una causa santa. Ma, come tutti gli amori, ha un nemico implacabile: il tempo. E allora uno la vede com'è realmente. La rivoluzione non è una dea, ma una baldracca: non è mai stata pura, mai santa, mai perfetta") ed un reparto attoriale da far venire la pelle d'oca. Cosa si può chiedere di più ad un western?
"Tu sei un bastardo!", dice nel finale Ralph Bellamy a Lee Marvin, mentre i quattro mercenari liberano finalmente la moglie. E Marvin replica: "E' vero, ma io ci sono nato, mentre lei... lei si è fatto da solo!" Applausi.
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