Regia di Giuseppe Tornatore vedi scheda film
Grandissimo film di Tornatore, autore apprezzato all'estero ma troppo spesso criticato (spesso a torto) in patria. Memorabile il duello psicologico tra due grandissimi interpreti in un (non) luogo kafkiano ripreso con grande padronanza del mezzo tecnico dal sopracitato regista siciliano.
Scritto e diretto da Giuseppe Tornatore, forse l'autore italiano vivente di maggior successo all'estero, “Una pura formalità” non può non essere etichettato come capolavoro del cinema moderno. Quello che in un primo momento sembrerebbe un semplice giallo va trasformandosi con l'incedere (frammentato) del racconto in un'opera dove fisica e metafisica si fondono armoniosamente sullo sfondo di un commissariato quasi kafkiano privo di tempo e luogo. Un grandissimo film, due eccellenti interpreti e un regista magistrale troppo spesso criticato a vuoto in patria, come spesso accade in quel Paese delle malcelate invidie che è sempre stata l'Italia (si pensi alle velenose critiche a Totò da parte dei suoi contemporanei...).
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