Regia di Duilio Coletti, Edward Dmytryk vedi scheda film
Non entro nel merito della "storicità" o meno della storia, alla fin fine si tratta pur sempre di un film, non di un documentario, perciò la ricostruzione può tranquillamente concedersi anche qualche "licenza poetica", se neccessaria a una piacevole visione... ma ci sono dei canoni di "realismo generico" a cui non si dovrebbe esulare per non scadere nel grottesco.
A parte i soliti tanks americani con la croce nera per farli tedeschi (per la stragrande maggioranza dei film praticamente scontati :-( ), ma molte situazioni sono talmente finte da scadere nell'assurdo.
Alcuni esempi:
Scene di battaglia filmate in un qualche poligono militare...
Un ebreo internato e ai lavori forzati con un impermeabile chiaro lindo e pulito come fosse nuovo di sartoria...
Mitchum, di notte, che gira attorno al recinto del campo di lavoro e improvvisamente si trova in un vero e proprio labirinto di filo spinato (che burloni questi tedeschi) e, non trovando l'uscita, s'addormenta; la mattina dopo, al risveglio, si trova magicamente un cane bianco accucciato vicino a lui che lo aspetta per accompagnarlo per tutto il percorso del labirinto fino all'uscita... miracoloso, direi...
Il cechino tedesco, con il fucile di precisione a colpo singolo e caricamento manuale che riesce a sparare 2 colpi di seguito senza ricaricare... penoso... :-/
Tutto questo da proprio la sensazione di "finto" e rovina la visione di un film tutto sommato globalmente anche abbastanza piacevole.
Peccato.
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