Regia di Delmer Daves vedi scheda film
Comprereste una faccia usata da quest'uomo?
Se è la faccia di Bogey, il duro dal cuore tenero, direi di sì: successo assicurato.
Un evaso, condannato per un delitto per il quale si proclama innocente, si sottopone a un intervento di chirurgia plastica per poter girare indisturbato e cercare giustizia (e forse, anche di più, vendetta).
Come nel coevo chandleriano Una donna nel lago, anche Daves usa in modo innovativo e spavaldo la macchina da presa, tenendo la faccia da cinema per eccellenza dell'epoca nascosta per un'ora dietro riprese in "quasi soggettiva" o sotto le bende.
Rispetto al film di Montgomery, la differenza sta nel "quasi", che consente comunque un minimo di varietà nelle inquadrature e soprattutto la messa in scena di sequenze che non prevedono la presenza (e lo sguardo) del protagonista.
Quando appare Bogart finiscono gli esperimenti e cominciano 30 minuti di noir classico, con un cast ottimo dove le due donne, la classica Lauren "brace sotto la cenere" Bacall e una Agnes Moorehead femmina folle, si spartiscono il proscenio.
Quasi tutto il film è pervaso da un'atmosfera antirealistica e oppressiva (Romano Venturelli parla di dimensione onirica), contrastata dal finale un po' troppo "studio system".
Bello, quasi bellissimo, comunque imprescindibile per gli appassionati del genere e i curiosi di cinema in genere.
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