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The Blues Brothers

Regia di John Landis vedi scheda film

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La recensione su The Blues Brothers

di champagne1
10 stelle

Strano il destino di questo film, passatoinizialmente all'uscita dal coro di critiche statunitensi e arrivando poi all'acclamazione "cult" che dura da più di 30 anni. Cosa lo rende così speciale? la storia di due fratelli musicisti che vivono di espedienti e che improvvisamente si sentono in missione per conto di Dio? o la straordinaria colonna sonora che accompagna tutto il film, sottolineandolo ma anche dandogli movenze da musical? o le scene che parodizzano gli inseguimenti mozzafiato tipici di quesgli anni e che hanno fatto raggiungere alla pellicola il guinness per incidenti e numero di macchine distrutte? per un cast inimmaginabile e irripetibile sul piano musicale che mette insieme calibri da Aretha Franklin a Cab Calloway, da James Brown a John Lee Hooker? o per la storia demenziale piene di chicche superbe? Non so rispondere, anzi chissà quante altre ipotesi non riesco a prendere in considerazione...
Io so solo che per me è Blues Brothers vuol dire cinema e divertimento allo stato puro fusi con una serie di brani musicali, non solo blues, che valgono da soli il prezzo del biglietto.
Mi piace ricordare alcune delle situazioni comiche intramontabili: dalla trovata dell'uso degli occhiali da sole da parte dei due protagonisti in tutte le situazioni (anche a notte fonda) alla suora (la pinguina) descritta come una moderna fattucchiera; dalla misteriosa innamorata (di Jake e da lui sedotta e abbandonata) alla ricerca di una truculenta e tecnologica vendetta (ma che si arrende ad un solo languido sguardo del fedifrago) alla famosa modella che accetta l'invito in hotel di Elwood, che le si era presentato come benzinaio, sensibile solo al suo carisma; ai Nazisti dell'Illinois tanto feroci quanto vulnerabili, e la scena dell'auto che cade dall'alto in cui il grueppenfuhrer dichiara il suo inaudito amore omosessuale in vista dell'inevitabile schianto al suolo; dalla caccia all'uomo scatenata dalla Polizia contro  i Fratelli, mentre loro vogliono solo andare a pagare le tasse...
Il film rappresentò l'apice del successo non solo per Belushi (morto 2 anni dopo per overdose), ma per lo stesso Aykroyd che solo in parte vi si avvicinò nei successivi 4 anni con Una poltrona per due e poi Ghostbusters, prima di avviarsi ad un lento esaurimento artistico, in ciò accomunato allo stesso Landis che - dopo Animal House e Blues brothers con John Belushi - non riesce più a riproporre una genuina e potente opera del genere, fatto salvo per il famigerato videoclip Thriller di Michael Jackson, a suo tempo girato come un corto.

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