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Hook. Capitan Uncino

Regia di Steven Spielberg vedi scheda film

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La recensione su Hook. Capitan Uncino

di bradipo68
4 stelle

Dall'Isolachenoncè un monito al Ragazzinochefu.E al contempo un avvertimento a tutti quelli che hanno dimenticato il bambino che è in loro e un gesto d'affetto rivolto a tutti quelli che invece si sono rifiutati di crescere.Sembra la poetica del fanciullino di Pascoli e invece è la narrazione del mito anglofono di Peter Pan da parte dell'eterno bambino Spielberg.Se a Robin Williams mettessimo barba e occhiale a lente tonda o sostituissimo la professione dell'avvocato con quella del regista cinematografico allora l'intento autobiografico di questo film sarebbe ben più evidente.In più sorretto da capitali adeguati la visualizzazione del mito di Peter Pan(ma soprattutto dell'Isola che non c'è) diventa perfetta corrispondenza al gigantismo della visione cinematografica del suo autore.Capolavoro allora?Direi di no,anzi siamo dalle parti dei film meno ispirati di Spielberg.Hook è un film in cui inevitabilmente l'interesse scivola verso il cattivo(a partire dal titolo),un Dustin Hoffman che con totale sprezzo del pericolo si getta a capofitto in una delle caratterizzazioni più rischiose della sua carriera, in cui gli ormoni visionari del regista di E.T.con annessa ingombrante architettura visiva schiacciano la narrazione,in cui più che tutto il film si gradiscono singoli segmenti e singoli personaggi(come la Trilly/Campanellino miniaturizzata offertaci da Julia Roberts o Spugna,il terribile aiutante di Hook magnificamente recitato da Bob Hoskins).Quello che dovrebbe essere un non-luogo diventa il fulcro del film e simbolo della spesa smodata per scenografie ed effetti speciali.La Neverland di Peter Pan non è mai stata così tangibile e proprio perchè perde qull'alone leggendario di indeterminazione scalpella alla base le intenzioni del film di volare alto.Probabilmente con dimensioni produttive più ridotte sarebbe venuta fuori meglio la capacità affabulatoria di Spielberg che qui viene ridotta a un mero messaggio anti uomini in carriera a favore dell'unità familiare.Un protagonista che cammin facendo deve imparare di nuovo a volare,deve recuperare l'affetto di due figli dimenticati tra le righe dell'agenda fitta degli impegni da avvocato,deve soprattutto fare i conti con Edipo e il suo complesso,architrave psicanalitica e chiave di intepretazione di svariate centinaia di film.Una confezione da kolossal riuscirebbe ad imbavagliare messaggi ben più importanti figuriamoci un volemose bbene come questo.Seppur detto nella lingua d'Albione e non in romanesco.E quel gettare il telefonino assume l'aspetto dell'ennesimo buon proposito rimandato.L'ennesimo vorrei ma non posso....

Su Steven Spielberg

il film è soffocato dalla grandeur produttiva

Su Dustin Hoffman

ben più interessante del buono Williams

Su Robin Williams

è un personaggio nelle sue corde.Ma l'altro prende il sopravvento

Su Julia Roberts

ottima in  miniatura

Su Bob Hoskins

il suo Spugna è il migliore del cast....

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