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Tron

Regia di Steven Lisberger vedi scheda film

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La recensione su Tron

di maso
8 stelle

Risultati immagini per tron 1982

 

L'aureola d film cult che incorona "Tron" è per me più che giustificata soprattutto perchè il sottoscritto ha la memoria storica per giudicarlo quando uscì al cinema più di trent'anni fa, lo andai a vedere con gli occhi di un ragazzino incuriosito dal mondo dei computer e soprattutto dai videogames anche domestici che cominciavano a circolare sulla nostra quotidiana attività ludica fatta di mattoncini colorati, macchinine e robot calamitati, ovviamente ne rimasi affascinato non tanto per la storia che racconta di per se molto semplice ma soprattutto per la forma filmica assolutamente nuova e mai vista prima di allora creata con la fusione di riprese classiche e le prime tecniche grafiche computerizzate, da questo punto di vista "Tron" va considerato un pioniere nell'utilizzo del computer al cinema ed è per questo motivo che lo si deve considerare un film importante a prescindere dal suo valore intrinseco.

L'introduzione della vicenda e la sua estrema conclusione sono ambientate nel nostro mondo fatto di cose e persone, nella California degli anni ottanta il programmatore e inventore di videogiochi Kevin Flynn (Jeff Bridges) gestisce con entusiasmo la sua sala giochi che gode delle sue creazioni perché la Encom, la megaditta per cui lavorava, lo ha messo alla porta dopo aver rubato i geniali software da lui ideati.

L’autore di questa subdola manovra è Ed Dillinger (David Warner, come sempre impeccabile), il direttore della Encom che ha fatto carriera impossessandosi delle trovate altrui, ha poi nascosto il segreto del suo successo nei meandri della banca dati della Encom protetta dal Master Control Program, un mastodontico programma cerbero che salvaguardia con i suoi antivirus la posizione acquisita da Dillinger che però ha dei nemici all’interno dell’azienda che non condividono la sua scorretta egemonia.

Alan e Lora sono due giovani programmatori che vogliono spodestare con dei nuovi programmi ribelli il dominio di Dillinger perché solo annientando il Master Control Program potranno dimostrare le loro capacità professionali e evidenziare le angherie di Dillinger, è proprio per questo che Alan ha da poco inventato un innovativo programma combattente che possa penetrare nelle difese del MCP, il nome del programma è TRON.

Alan e Lora coinvolgono nella loro crociata anche Kevin proprio per le sue indispensabili conoscenze informatiche, si introducono nello stabile della Encom nella notte, Kevin comincia la sua battaglia a colpi di consolle ma il MCP con l’utilizzo di un laser sperimentale lo smaterializza e lo proietta all’interno del mondo telematico della Encom.

Il film diventa a questo punto una gladiatoria battaglia nel mondo dei videogiochi controllati dal MCP che trasporta l’occhio dello spettatore in un universo fino a quel momento inesplorato dove si fondono le immagini computerizzate e quelle riprese in bianco e nero e poi colorizzate, una delle trovate degli sceneggiatori è quella di aver fatto interpretare agli attori introdotti all’inizio del film i loro corrispettivi nel mondo cibernetico: Jeff Bridges è l’unica figura ad essere la proiezione di se stesso all’interno del computer mentre Bruce Boxleitner è Alan e soprattutto TRON, un imbattibile programma ribelle che deve infilarsi nel cuore del MCP e distruggerlo, Yori è il programma ideato da Lora che ha il volto di Cindy Morgan come la sua creatrice, un bravissimo Bernard Hughes è il programma sfinge Dumont, come nell’Edipo Re è alle porte di una città telematica per scacciare chi vuole accedervi mentre Sark è lo scagnozzo del MCP con il volto perfido di David Warner.

L’ingresso di Flynn nel computer è secondo me un momento importante nella storia del cinema, è un po come il battesimo del computer nel mondo del cinema e nonostante gli anni passati gli scontri a colpi di frisbee dominati da TRON, la pelota elettronica con i cerchi concentrici che scompaiono se colpiti e soprattutto la sfida a tutta velocità fra le scie luminose del moto labirinto sono delle sequenze indimenticabili e intramontabili che mi impressionarono quando ero ragazzo perché non si erano mai viste prima, è tutto dire che “Tron” non fu ritenuto candidabile agli Oscar per gli effetti speciali dai membri dell’Academy perché le tecniche al computer graphic furono ritenute non “regolamentari”, la lungimiranza non è per tutti.

Rivedendolo oggi in blue-ray il tutto è anche più luminoso ed affascinante, i costumi ed alcune trovate narrative come lo specchio d’acqua che rappresenta una fonte di energia per i programmi in lotta con il MCP è assolutamente geniale per la sua semplicità, c’è anche una scena d’amore bellissima fra TRON e Yori nel suo loft sopra la città telematica che fu tagliata malauguratamente dal montaggio finale in cui i due programmi flirtano semplicemente scambiandosi energia in maniera molto casta e luminosa, l’unico anello debole è secondo me che la vicenda all’interno del computer è molto più entusiasmante all’inizio dell'avventura rispetto alla sua soluzione finale denotando qualche superficialità in fase di scrittura ma al di la di ciò “Tron” è il capostipite di tanto cinema che è venuto dopo di lui.

Bruce Boxleitner

TRON è uno degli eroi della mia infanzia, è una icona con il suo fresbee luminoso.

Jeff Bridges

Volle fortemente partecipare a questo film perchè ne intuì il potenziale innovativo e si vede dall'entusiasmo con cui recita.

David Warner

Quest'uomo è un grande, nelle parti da perfido non sbaglia una smorfia.

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