Espandi menu
cerca
Paisà

Regia di Roberto Rossellini vedi scheda film

Recensioni

L'autore

emmepi8

emmepi8

Iscritto dall'8 giugno 2002 Vai al suo profilo
  • Seguaci 70
  • Post -
  • Recensioni 5310
  • Playlist 169
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Paisà

di emmepi8
10 stelle

Vedere dei capolavori del cinema mondiale ed in particolare del nostro cinema  fa emozionare, ed io non manco all’appello, anche perché riscontro la giustezza delle scelte fatte a livello di critica mondiale, che si confermano  anche più alla grande di quello che è stato detto e scritto, naturalmente poi ognuno di noi reagisce in maniera personale. Il tono reverenziale, al cinema, per me non esiste anche se sono più che consapevole che di fronte a registi autorevoli e padri del cinema non manca una certa suggestione, ma che mi sparisce all’iniziare della visione del film, fortunatamente. Dico e  ridico la stessa cosa, ma io vado al cinema (purtroppo in questo momento non posso, ed è un momento cruciale per vedere i film a cui tenevo) quasi a digiuno del giudizio critico, e scelgo il film per gli autori, attori, sceneggiatori,  o perché interessato da altri fattori di storia od informazione riguardo la lavorazione o interviste con autori, insomma servizi, quasi solo esclusivamente giornalistici, Film Tv è una bandiera per questo, anche se non basterebbe mai, ed i produttori non spendono per interessare o mettere in luce il loro lavoro, che potrebbe arrivare in via naturale al suo pubblico, come succedeva una volta. Vedere un film per scelta e trovarsi di fronte ad una visione priva di ostacoli o concetti precostituiti per me è il massimo, dopo naturalmente i miei confronti si basano su giudizi critici che allineo con i miei. I grandi capolavori, per me naturalmente, arrivano già  con tutti i clamori possibili ed immaginabili e, giustamente innascondibili, e quindi l’emozione è condizionata inizialmente, ma, come ho accennato prima, alla visione del film sparisce. Paisà fa parte dei capolavori, con un congegno episodico indispensabile, ed è stata una scelta voluta, dato che Rossellini voleva rappresentare l’arrivo degli  alleati in Italia nei vari territori, collegandoli  con storie semplici, mai invadenti che si agganciavano alla visione neorealistica di fotografare dal di dentro  un evento come questo. Il film è composto di sei episodi  in varie regioni dell’Italia; si parte con lo sbarco in Sicilia e ci si aggancia con la  traccia di una guida di una ragazza siciliana, che accompagna drammaticamente gli alleati per dare le indicazioni giuste; si continua a Napoli, dove gli alleati sono presenti già, e dove esiste il caos del dopo guerra, qui accoppiato ad una piccola storia di uno scugnizzo con un soldato americano; si continua a Roma dove viene fuori il fenomeno delle Segnorine, e con tono un po’ melodrammatico si cerca di raccontarlo, sempre in sintonia con la presenza degli alleati. A Firenze invece si combatte ancora, e un italiano ed una americana  devono attraversare la città per raggiungere i loro cari, quindi un percorso che ci fa vedere documentaristicamente le condizioni di una città divisa in due, messa a contatto con una sensibilità cittadina. Siamo nell’Appenino Tosco Emiliano e qui abbiamo l’episodio legato ad un convento di frati che vengono a contatto con tre cappellani alleati, ma di diversa concezione religiosa, quindi un discorso di tolleranza reciproca, in un contesto di preghiera solitaria, per scelta. L’ultimo episodio è quello girato sulla bassa padana, diciamo alla foce del Po, che fu sede di dure guerriglie fra partigiani e tedeschi, intendendo per partigiani anche gruppi di inglesi e americani che collaboravano alla guerra partigiana; di conseguenza si accenna già al problema del  disarmo imposto dagli alleati, in un contesto ancora in piena tragedia, dove i tedeschi non risparmiano niente  e nessuno. Certo troviamo del didascalismo, ma qui assolutamente necessario, dato che il film si vuole avvalere di un racconto che rappresenta un evento nelle varie situazioni sia geografiche che di momento storico. Il film riesce ad  appassionare ed in certi momenti, nelle sue brevissime tracce, a commuovere; qui il fattore neorealistico è presente in pieno, nel senso che i dialoghi sono pochi e concisi, ma quello che colpiscono sono le immagini, i volti,  le inquadrature e le panoramiche sulle rovine che la guerra ci  ha imposto, che non si staccano dalle storie, ma ne fanno parte in maniera singolarmente viva.

Sulla trama

storie diverse per raccontare l'arrivo degli alleati,  storie che efficacemente colpiscono nelle loro situazioni

Su Roberto Rossellini

un idea in partenza di racconto frammentato, ma che risolve alla grande il tutto ed e rimane un capolavoro del cinema mondiale

Su Carmela Savio

la giovane siciliana

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati