Regia di Woody Allen vedi scheda film
Geniale commedia sull’amore e sulle sue innumerevoli idiosincrasie. Su tutti gli uomini e tutte le donne: destinati ad inseguirsi per sempre, senza trovarsi mai, senza capire il senso e senza poter scoprire la soluzione del mistero. Allen dipinge l’amore, per meglio dire, con Stendhal, l’“amore-passione” che nasce, tocca un apice e poi muore, per rimanere eterno. E lo fa con la consueta arguzia, senza risparmiare frecciate alla California, ai costumi americani e alla stupidità delle mode, né a se stesso, vittima di un’autoironica derisione dell’ebreo intellettuale e di sinistra che non riesce ad accettare le imperfezioni della donna di cui è innamorato, così come non accetta lo spirito rilassato dei californiani. Egli, ma non solo lui, è solo, come Manhattan: è un’isola frenetica e nevrotica incapace di legarsi al mondo. Splendide alcune battute, ma anche le massime sulle relazioni sentimentali, come quella sullo squalo/rapporto che deve sempre muoversi in avanti per non morire e che richiama, come c’era da aspettarsi, ancora Stendhal: “si sa che l’amore sempre cresce o diminuisce”. Premiato agli oscar come miglior film nel 1977. Camei per Shelley Duvall, Paul Simon, Jeff Goldbum e Cristopher Walken. ****
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